LE STRABILIANTI IMPRESE DI FANTOMIUS -LADRO GENTILUOMO-
IL TESORO DEL DOGE
TOP. 3075, 04 Novembre 2014
Gervasio


Nella Venezia degli anni 20 una misteriosa setta denominata "I Guardiani di Venezia" sta progettando il furto dei sette simboli d'oro del potere Dogale che consistono nel corno, il manto, la spada, il seggio, l'ombrello parasole, otto stendardi e otto trombe.
Il loro diabolico piano sembra sfruttare in qualche maniera la presenza a Venezia di Lord John Lamont Quackett e Dolly Duck.
Infatti nello stesso momento i due ladri paperopolesi si trovano presso il casinò di Venezia in compagnia nientedimeno che del Commissario Pinko e sua moglie Adelaide nipote del Duca Grimani la cui antica famiglia vanta ben tre Dogi.
La sera stessa i quattro paperopolesi sono stati invitati nella residenza del Duca Grimani per il carnevale in maschera. Nel pensare alle feste in maschera Lord Quackett rimembra un momento della sua gioventù a Londra quando il padre insisteva nel portalo a delle noiose feste in maschera organizzate da ricchi nobili amici di famiglia.
Durante la festa Fantomius e Dolly Paprika riescono con un trucco fumogeno a creare lo scompliglio tra gli ospiti e a sottrarre uno dei simboli del potere Dogale il prezioso corno d'oro.
Pur avendo seminato il Commissario Pinko i due ladri sono però tenuti sotto controllo da alcuni membri della setta dei Guardiani di Venezia.
Grazie alle indicazioni scritte all'interno del corno Fantomius riesce a scoprire in un nascondiglio segreto sotto il canale del Ponte dei Sospiri il prezioso tesoro del Doge .Ma quando lo riporta in superficie lo accoglie una terribile sorpresa; la setta dei guardiani di Venezia lo ha circondato e quel che peggio quella che sembrava fino a quel momento essere Dolly Paprika era in realtà un' adepta della setta travestita. La vera Dolly Duck è infatti legata ed imbavagliata sul motoscafo dei misteriosi Guardiani di Venezia.
Impadronitisi del tesoro i membri della setta fuggono sul motoscafo lasciando i due ladri paperopolesi a mani vuote. Ma Fantomius non è tipo da farsi ingannare così facilmente, avendo infatti intuito che la sua compagna non era la vera Dolly Paprika il furbo ladro non ha riportato alla superficie il vero tesoro del Doge ma un sacco di cianfrusaglie dorate.
I membri della setta si radunano quindi con il loro Supremo Guardiano scoprendo al fine di essere stati abilmente ingannati dallo scaltro Fantomius. In preda alla rabbia il misterioso Guardiano Supremo giura vendetta e nel togliesi la maschera non solo si scopre che conosce la vera identità di Fantomius ma che il suo aspetto ricorda in maniera inquietante quello di Copernico Pitagorico !? vecchio amico e complice del ladro gentiluomo.
Nell'ultima vignetta quello che sembra il più famoso riccastro di Paperopoli sta ritornando in gran segreto in città per chissà quale importante, urgente e misterioso motivo.

COMMENTO

In questa undicesima avventura della saga di Fantomius Gervasio ci mostra Lord Quackett e Dolly Duck a Venezia in un ambiente quasi esoterico tra sette segrete e personaggi in maschera.
Ma non è solo l'ambientazione e l'ardua impresa in sè a catturare l'attenzione del lettore ma due altri passaggi della storia: un flashback sull'infanzia di John Quackett con il rapporto conflittuale con il padre e il finale, in puro stile da feuilleton, in cui appaiono due misteriosi personaggi i cui ruoli sono ancora ben da chiarire ma che vanno a delineare in maniera più marcata una continuity comunque già presente nelle precedenti storie del personaggio.
Anche in questo caso non mancano i riferimenti a film o storie Disney del passato come la gondola motorizzata che esce dal canale in stile 007 nel film MOONRAKER e la citazione del personaggio di Paperin Hood tratto appunto dalla parodia di Romano Scarpa LA LEGGENDA DI PAPERIN HOOD.


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