PAPERINIK CONTRO LE GIOVANI MARMOTTE
TOP. 2398, 13 novembre 2001
Sarda, Gervasio


Paperino trova in biblioteca un vecchio libro dedicato alle imprese di Fantomius dove, oltre alle gesta del fantomatico ladro gentiluomo, viene anche descritto un'altro dei suoi rifugi: la Casa dell'Ermellino, situata sul Pico Cupo al centro delle Montagne Ombrose località a varie miglia da Paperopoli.
Paperino, incuriosito da questo misterioso rifugio, decide di andare ad esplorarlo e quindi, spediti i nipotini al campeggio invernale delle Giovani Marmotte, si reca nella zona.
Entrato nella Casa dell'Ermellino Paperinik, evitati abilmente alcuni trabocchetti, trova il rifugio segreto di Fantomius che contiene ancora alcuni trucchi, maschere in gomma e vari costumi utilizzati dal ladro per compiere le sue missioni.
Continuando l'esplorazione il nostro eroe trova l'uscita di emergenza del rifugio; una vecchia miniera in disuso che sbocca ben mimetizzata di fronte alla Valle Solitaria.
Con grande sorpresa Paperinik scopre che il gruppo delle Giovani Marmotte, di cui fanno parte anche i suoi nipoti, sono accampati proprio nella valle, e che purtroppo hanno l'intenzione di recarsi anche loro ad esplorare la Casa dell'Ermellino.
Paperinik, non potendo chiaramente permettere che le Giovani Marmotte scoprano i segreti di Fantomius, decide di costringere gli esploratori ad abbandonare l'area, quindi utilizzando alcuni dei suoi marchingegni e vari trucchi trovati nel covo, inizia una serie di sabotaggi e scherzetti ai danni delle Giovani Marmotte.
Purtroppo gli esploratori non si fanno demoralizzare dagli strani eventi ed a Paperinik non resta altro da fare che sostituire la mappa della zona in loro possesso, con un'altra opportunamente modificata in modo da farli smarrire nella foresta.
Un'improvvisa tormenta di neve costringe però Paperinik a correre al salvataggio delle disperse Marmotte, che grazie ai suoi marchingegni ritrova e salva in estremis da una situazione pericolosa.
Premiato e nominato Giovane Marmotta Onoraria gli viene consegnata dal Gran Mogol del gruppo, una intera cassa delle solite onnipresenti medaglie di cui tralaltro i nipoti ne hanno già la casa piena.
Una volta a Paperopoli, Paperino ritorna alla vita di tutti i giorni con i nipotini sempre più affascinati dalle gesta del papero mascherato, e lui sempre più sommerso dalle solite medaglie che ora, grazie alla sua "impresa", sono finite anche nel suo rifugio segreto.

COMMENTO

L'avventura, sceneggiata da Bruno Sarda e disegnata da Marco Gervasio, propone interessanti collegamenti e riferimenti alle origini di Paperinik, oltre che all'ottima l'idea di far scoprire a Paperino, tramite un vecchio libro trovato in biblioteca, uno degli altri covi di Fantomius.
Credibili e ben architettati sono gli interni della Casa dell'Ermellino che mantengono uno stile adeguatamente "fantomatico" senza scadere nell'orrorifico (peccato che tanta dovizia di particolari manchi nelle vignette relative agli esterni del covo, e che non venga mostrata nessuna immagine o riferimento alla compagna di Fantomius, Dolly Paprika).
Invece, a mio parere, dal punto di vista della trama la storia langue di suspense e tenebrosità "paperiniaka" soprattutto nella parte che vede il papero mascherato alle prese con le Giovani Marmotte, e nel finale con i vari gadgets, posters e pupazzi di Paperinik collezionati da Qui, Quo, Qua.

La storia è preceduta da una interessante presentazione di Davide Catenacci sul personaggio di Fantomius, in cui viene mostrata la prima vignetta (tratta dalla storia PAPERINIK ALLA RISCOSSA) dove appare Fantomius (in realtà si trattava di Gastone nelle vesti del ladro gentiluomo, ma Paperino in quel momento credeva veramente di avere a che fare con lo spirito del padrone di Villa Rosa).
Peccato che le altre vignette siano tutte relative alla storia PAPERINIK E IL RITORNO A VILLA ROSA mentre a mio parere sarebbe stato più appropriato e gradito dagli estimatori del papero mascherato, inserirne anche alcune della primissima storia PAPERINIK IL DIABOLICO VENDICATORE.

Ad essere precisi nella prefazione c'è anche una piccola inesattezza quando si sostiene che Fantomius rubava ai ricchi per dare ai poveri; in realtà che dopo aver rubato ai ricchi Fantomius donasse ai poveri non viene mai dichiarato in nessuna storia, molto più logicamente (visto che non era Robin Hood) il tenebroso padrone di Villa Rosa e la sua complice, rubavano si ai ricchi, ma per per dare a loro stessi!
La fama da gentiluomo deriva, come nel caso di Arsene Lupin, dal fatto che portava a termine i suoi colpi con destrezza senza commettere crimini efferati.


TOP