SOGGETTO INEDITO*


PAPERINIK E IL POTERE DI ANUBI
Prefazione: Questa vicenda prende principalmente spunto dall'inquietante film di Barry Levinson la piramide di paura del 1985, anche se certe situazioni ed ambientazioni richiamano alla memoria le immagini del tenebroso serial televisivo Belphègor, in Italia Belfagor il fantasma del louvre del regista Claude Barma (produzione ORTF 1965).
L'idea dei sotterranei con gli edifici della vecchia Paperopoli é invece tratta dalla movimentata storia di Don Rosa UNCLE SCROOGE IN A LITTLE SOMETHING SPECIAL Pubblicata in Italia sul mensile ZIO PAPERONE n°99 dicembre 1997 con il titolo ZIO PAPERONE IN QUALCOSA DI VERAMENTE SPECIALE.


Paperino e nipoti stanno visitando il museo di Paperopoli dove è appena giunta dall'Egitto una sinistra maschera funebre rappresentante il Dio dell'oltretomba Anubi.
Il direttore del museo Prof. Saccentis, che ha personalmente portato la maschera ed altri oggetti egiziani al museo di Paperopoli, sta illustrando il prezioso reperto ai visitatori che si dimostrano interessati ed allo stesso tempo impressionati dalla maschera e dai racconti storico leggendari del professore.
Giorni dopo nei pressi del museo alcune persone spariscono misteriosamente nella notte, testimoni dichiarano di aver intravisto alcuni degli scomparsi seguire un raccapricciante essere simile ad un lupo dalle grandi orecchie.
Una sera mentre stanno ritornando a casa Qui, Quo, Qua sentono degli strani rumori provenire da una siepe nel parco vicino al museo e dopo aver intravisto un'ombra simile ad un lupo anche loro scompaiono misteriosamente.
Paperino disperato si reca dalla polizia per denunciarne la scomparsa, ma lo accoglie il solito ispettore Pinko oramai assegnato a tutti i casi misteriosi che accadono a Paperopoli.
Anche questa volta Pinko è convinto che dietro le misteriose sparizioni ci sia lo zampino di Paperinik (l'ufficio dell'ispettore è pieno di articoli ed immagini del papero mascherato).
Paperino per non rischiare anche questa volta di essere sospettato di complicità, vista la sua presunta amicizia con Paperinik, decide di lasciar perdere l'aiuto della polizia e di intraprendere lui stesso le indagini.
Il giorno dopo, ripercorrendo la strada fatta dai nipoti, Paperino arriva nei pressi del museo, lì incontra per caso un barbone che ancora in preda ai fumi dell'alcool farfuglia di strane allucinazioni avute la notte scorsa circa un mostro con la faccia da coyote, simile a quella in vetrina al museo, che si aggirava per il parco seguito da tre ragazzini.
Paperino capisce che il barbone si riferisce alla maschera del Dio sciacallo Anubi e decide quindi che è giunto il il momento che il papero mascherato entri in azione.
Al calar delle tenebre, disattivato il sistema di allarme con il telefreno ultrasonico, Paperinik penetra furtivamente nel museo dove, come intuibile, scopre che la teca contenente la maschera funebre è vuota, proprio in quel momento il nostro eroe intravede un'ombra furtiva che si allontana.
Paperinik insegue per i corridoi del museo il misterioso individuo ma all'improvviso viene raggiunto, per fortuna sulla grande fibbia del cinturone, da un dardo apparentemente sparato da una cerbottana. Mentre osserva stupito la freccetta il papero mascherato viene colpito dal bastone ricurvo di Anubi, nel cadere Paperinik riattiva involontariamente il telefreno ultrasonico, e il sistema di allarme comincia a suonare.
Anubi si volatilizza da un passaggio segreto nascosto dietro una statua mentre Paperinik fuggendo da una finestra viene invece scorto da una volante accorsa sul luogo, con somma gioia di Pinko che ora ha un motivo in più per ritenere Paperinik coinvolto nelle misteriose sparizioni.
Il giorno dopo Paperino fa analizzare il dardo da Archimede e scopre che questo è stato imbevuto in un potente siero che annulla la volontà, un preparato anche più forte di quello realizzato da lui stesso per i banditi gemelli alcuni anni prima (vedi PAPERINIK ALLO SBARAGLIO).
Dopo essersi fatto preparare numerose pillole di antidoto, Paperino, indossati i panni del vendicatore mascherato, ritorna la notte seguente nuovamente nel museo. Ricordatosi della statua dove scomparì Anubi ed attivato il passaggio segreto, Paperinik scopre che questo porta direttamente negli scantinati del museo collegati ad alcuni cunicoli e ad ampie zone sotterranee della vecchia Paperopoli.
Esplorando con cautela i vari anfratti Paperinik intravede alcune delle persone scomparse, chiaramente sotto l'effetto del siero, intente a scavare. Mentre osserva la scena, l'ombra dello sciacallo compare dietro di lui e subito dopo viene colpito da un altro dardo.
Avendo preso l'antidoto Paperink si finge comunque assoggettato alla volontà del Dio sciacallo che oramai di fronte a lui gli ordina di seguirlo e di cominciare a scavare insieme agli altri. Sperando in cuor suo che Anubi non gli ordini di rivelare la sua identità segreta Paperinik fingendo di ubbidire agli ordini, riesce a somministrare l'antidoto ad un nipotino e spiegandogli brevemente l'accaduto gli ordina di fuggire e di avvertire la polizia.
Approfittando della distrazione del presunto Dio dell'oltretomba Paperinik fornisce l'antidoto al resto dei prigionieri, che giusto quando Anubi incuriositosi ordina a Paperinik di mostrare la sua identità segreta, si ribellano al loro schiavista e capeggiati dal vendicatore mascherato, lo costringono a fuggire tra una pioggia di sassate.
Uscito allo scoperto Anubi si trova circondato dalla polizia portata in loco dal nipote di Paperino, mentre Paperinik prima di essere scorto da Pinko preferisce dileguarsi nel parco, ritornando poco dopo nei panni dell'innoquo Paperino. Il nostro eroe ritorna sul luogo della cattura giusto in tempo per vedere che il misterioso Anubi altri non è che il direttore del museo travestito da antico egizio con indosso la maschera del Dio sciacallo.
Il direttore confessa di aver ritrovato durante uno scavo, il potente siero utilizzato da alcuni faraoni per sottomettere al loro volere i nemici o i servi più ribelli, e di averlo usato per costringere i rapiti a scavare sotto la vecchia Paperpoli alla ricerca di alcune casse piene d'oro.
Le casse sono il ricco bottino di una rapina compiuta nel 1890 da un gruppo di ladri di diligenze che prima di essere arrestati le hanno seppellite in quell'area. La storia del tesoro è riportata in un vecchio diario di uno dei banditi custodito presso il museo nella sala dedicata alla storia di Paperopoli.
Pinko arresta il direttore ripromettendosi però di acciuffare anche il suo complice che naturalmente e nonostante le dichiarazioni dei testimoni, continua a ritenere trattarsi di Paperinik.
Il giorno dopo, felici per il lieto fine della brutta avventura, Paperino e nipotini raccontano tutta la vicenda allo zio Paperone, che divertito informa il parentame di quanto il finto Anubi oltre che sprovveduto fosse anche male informato, visto che il tesoro in questione è già nel suo deposito da molti anni; infatti lui stesso ritrovò per caso il diario trent'anni fa durante dei lavori in una vecchia casa. Diario che lui stesso, una volta impadronitosi del tesoro, donò al precedente direttore del museo.
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* I soggetti per storie inedite su Paperinik ed i relativi bozzetti, contenuti in questa sezione, sono da intendersi come esempi del genere di "atmosfera" che a mio parere dovrebbe caratterizzare le avventure dedicate al papero mascherato.
Chiaramente i presenti scritti e disegni non sono soggetti a nessun copyright privato, e possono essere quindi utilizzati totalmente od in parte da qualsiasi autore Disney ne voglia sviluppare una vera storia.